Tra i gioielli della Famiglia Medici.

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Sabato 19 Settembre 2020

Dalla chiesa di San Francesco a Bonistallo, fino alla fattoria Medicea di Tavola in compagnia di Artemia Prato. Una delle numerose escursioni programmate sul nostro territorio per scoprire e valorizzare le bellezze naturali e artistiche del nostro territorio.

Di fronte alla chiesa di San Francesco si trova un edificio più antico: la chiesa di Santa Maria, realizzata durante il medioevo (13° secolo), risalente all’epoca Longobarda e successivamente ampliata (nel 1500).

In seguito al trasferimento, nel 1902, della parrocchia di Bonistallo a Poggio a Caiano, la chiesa Santa Maria viene sconsacrata e ceduta a privati (che hanno apportato modifiche alla struttura, come ad esempio la terrazza sopra al portico). A causa di questo avvenimento a Bonistallo viene realizzata una cappella per conservare le stigmate di San Francesco.

Nel 1922 la parrocchia di Poggio si trasferisce nuovamente a Bonistallo, ma non potendo più essere accolta nella chiesa di Santa Maria, la cappella di San Francesco diventa la nuova sede della chiesa di Bonistallo.

In foto le due chiese:

Chiesa di San Francesco  a Bonistallo

Chiesa di San Francesco a Bonistallo

Chiesa di Santa Maria, Bonistallo

Chiesa di Santa Maria, Bonistallo

 

 

 

 

 

 

 

 

Da qui inizia la nostra passeggiata che ci porta alla prima tappa: Il Bargo Mediceo di Bonistallo, riserva di caccia recintata per 12 km da un muro alto 2 metri (motivo per cui il vero nome della riserva è Barco).

Ecco qualche curiosità:

-all’esterno si trovano delle piante aliene che sono molto invasive perché crescono molto rapidamente: Ailanto dalla Cina, Acacia dall’America.

-all’interno si trovano i resti di un edificio che ospitava una scuola per formare agronomi, che nella prima guerra mondiale veniva utilizzata dai tedeschi come riparo e nella seconda guerra mondiale venne colpita da una bomba

-all’interno si trova inoltre “la casa delle fate”: una casina nella parte più alta del Barco dove si pensava abitassero delle fate. Durante il medioevo il bosco era considerato un luogo molto pericoloso, cupo e pieno di spiriti maligni, quindi l’unico motivo che spingeva le persone ad avventurarsi al suo interno era la possibilità di incontrare le fate della casina.

-il Barco non è mai stato un luogo fertile e i Medici non hanno potuto coltivare al suo interno perché lungo il sentiero si può trovare della sabbia..proveniente dalla roccia arenaria.

Entrata del Bargo Mediceo

Entrata del Bargo Mediceo

Chiara che ci spiega i funghi decompositori

Chiara che ci spiega i funghi decompositori

Il sentiero all'interno del Bargo

Il sentiero all’interno del Bargo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Seconda tappa: Ponte Manetti, che prende il nome dall’architetto che lo ha progettato. Questo ponte ha sempre avuto un ruolo molto importante perché lega Poggio a Caiano alle Cascine di Tavola e perché fu uno dei primi ponti sospesi in Italia. Dopo la caduta a causa di un bombardamento durante la seconda guerra mondiale, il ponte è stato ricostruito ed inaugurato il 21 settembre 2019.

Ponte Manetti

Ponte Manetti

Rinominato nel 2019 Ponte Leopoldo II, dal Granduca di Toscana

Rinominato nel 2019 Ponte Leopoldo II, dal Granduca di Toscana

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Qui i volontari del WWF hanno ricreato una zona umida attraverso dei laghetti che si riempiono solo quando piove per far tornare gli uccelli. Questa zona infatti viene anche utilizzata per il Birdwatching. Il museo Pecci l’ha resa protagonista di un’istallazione artistica realizzando dei disegni che si vedono solo quando i laghetti sono pieni.

L’ultima tappa della nostra passeggiata è la Fattoria Medicea, voluta da Lorenzo il Magnifico affinché la villa fosse indipendente. La fattoria infatti era il centro produttivo per la sussistenza della vicina Villa Ambra di Poggio a Caiano ed ospitava:

-la prima sperimentazione di risaia in Toscana

-allevamenti di bestiame e terreni agricoli

-un vivaio, vasca dove si allevavano pesci e crostacei

-ragnaie, ambienti con piante basse sopra le quali venivano stese delle reti per catturare tutti gli uccellini che restavano incastrati

-le pavoniere, dove venivano allenati e si facevano correre i daini

-viali da percorrere in carrozza

-fossato con canali un tempo navigabili (le Gore di Prato portavano l’acqua dal Bisenzio all’Ombrone)

Eccoti all'ultimo tratto del nostro sentiero

Eccoci all’ultimo tratto del nostro sentiero

In lontananza la Fattoria Medicea, zona protetta e privata

In lontananza la Fattoria Medicea, zona protetta e privata